Ogni anno, il terzo giovedì di novembre, l'UNESCO invita il mondo a fermarsi per un giorno e riflettere sul valore del pensiero . È la Giornata mondiale della filosofia , un'occasione per ricordare che “filosofare” non è un privilegio degli studiosi, ma un bisogno umano universale: interrogarsi sul senso, porsi domande, cercare libertà.
E se la filosofia è il coraggio di chiedere “perché”, il libro L'uccellino giallo di Alessandra Marconato ci mostra che anche la letteratura, quando è autentica, sa essere filosofia vissuta.
Nelle sue pagine, il volo di un piccolo uccellino diventa una parabola sulla crescita, la paura, la speranza e la rinascita . È un racconto che parla ai bambini, ma soprattutto agli adulti: a chi ha dimenticato come si sogna, a chi si è chiuso nella gabbia dell'abitudine, a chi desidera ritrovare la leggerezza del pensiero e la profondità dello sguardo.
Nel racconto, l'uccellino giallo vive in una gabbia. Ha cibo, riparo, sicurezza, ma non la libertà. Un giorno sente dentro di sé un desiderio che non riesce più a ignorare: volare via , cercare il cielo, anche a rischio di perdersi.
È qui che il testo di Marconato si intreccia perfettamente con il senso della Giornata mondiale della filosofia: perché filosofare significa proprio aprire la gabbia del pensiero , guardare il mondo da prospettive nuove.
L'uccellino giallo è la personificazione del pensiero libero: fragile, curioso, coraggioso. E la sua avventura è una metafora del percorso che ciascuno di noi deve affrontare per trovare il proprio cielo interiore .
L'UNESCO, nel promuovere questa giornata, ricorda che la filosofia non è una disciplina astratta, ma uno strumento di libertà e di pace .Nelle scuole, nelle famiglie, nelle comunità, insegnare a pensare davvero significa educare al rispetto, alla responsabilità, al dialogo.
In questo senso, L'uccellino giallo è un libro profondamente “filosofico”, anche se scritto in forma narrativa. Attraverso la delicatezza del linguaggio e la semplicità del simbolo, Alessandra Marconato ci accompagna in un percorso che è tanto interiore quanto universale: il coraggio di lasciare il nido, la paura del vuoto, la scoperta di sé, l'incontro con l'altro, la possibilità di cambiare.
Ogni passaggio del racconto contiene una domanda implicita: quanto siamo disposti a rinunciare alla sicurezza per vivere davvero?
È una domanda antica e al tempo stesso attualissima: nella società dell'abitudine e della velocità, il pensiero critico è il primo passo per ritrovare la libertà autentica.
Non è un caso che molte scuole abbiano scelto di leggere L'uccellino giallo nelle classi come spunto per laboratori di educazione emotiva e filosofica: perché il libro di Marconato parla con la semplicità che i bambini capiscono e con la profondità che gli adulti hanno dimenticato di coltivare.
Filosofare, allora, è anche un esercizio di immaginazione: imparare a vedere ciò che gli altri non vedono, a leggere il senso nascosto dietro le cose quotidiane, a non accontentarsi delle prime risposte.
E questa capacità di guardare oltre è la stessa che la letteratura, come la filosofia, cerca di risvegliare in noi.
La filosofia nasce dal tempo, dal bisogno di contemplare, di ascoltare e comprendere il mondo.
In un'epoca che corre, dedicare una giornata al pensiero è già un atto rivoluzionario.
La filosofia, diceva Hannah Arendt, “non serve a nulla e proprio per questo è necessaria”.
