Il 5 ottobre di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale degli Insegnanti , istituita dall'UNESCO nel 1994 per commemorare la firma della Raccomandazione del 1966 sullo status degli insegnanti , un documento fondamentale che riconosce il ruolo sociale e culturale della professione docente.
Si tratta di un momento di riflessione che va oltre la semplice celebrazione: è un'occasione per ricordare quanto il lavoro degli insegnanti sia determinante non solo per il futuro degli studenti ma per l'intera società.
Gli insegnanti sono i custodi del sapere, i mediatori della conoscenza, i facilitatori di crescita. Ogni giorno entrano nelle classi non solo per trasmettere nozioni ma per stimolare il pensiero critico, sostenere i talenti, incoraggiare chi è in difficoltà e coltivare quella curiosità che può trasformarsi in passione.
In un'epoca segnata da trasformazioni rapide (digitalizzazione, intelligenza artificiale, globalizzazione, crisi sociali ed economiche) il ruolo dell'insegnante si fa ancora più cruciale e non basta più essere un esperto della propria materia perché ogni insegnante sa che ciò che si lascia agli studenti non è solo ciò che è scritto nei manuali, ma l'eco di un atteggiamento: la passione per la conoscenza, la perseveranza davanti alle difficoltà, la capacità di immaginare il futuro.
Essere insegnante oggi significa spesso confrontarsi con sfide quotidiane: classi numerose, programmi scolastici intensi, burocrazia, mancanza di risorse, precarietà contrattuale. Eppure, nonostante queste difficoltà, la professione mantiene una dimensione unica: la possibilità di incidere sulla vita di centinaia di giovani. Molti studenti, da adulti, ricordano il “prof” che ha cambiato la loro vita: quello che li ha spronati a non arrendersi, che ha creduto in loro quando nessun altro lo faceva, che ha saputo mostrare il lato affascinante di una materia apparentemente ostica. Questo è il cuore della professione: lascia un segno. In questo contesto si inserisce il libro Memorie di una prof , un testo che dà voce a chi vive la scuola dall'interno, ogni giorno, con passione, pazienza e ironia.
Attraverso pagine dense di aneddoti, riflessioni ed esperienze reali, il libro mostra il dietro le quinte della vita di un insegnante appassionata: le gioie di un compito ben riuscito, le frustrazioni di fronte all'indifferenza, i sorrisi che restano impressioni, quello che a scuola funziona e quello che non va. Memorie di una prof di Patrizia Sereno è anche un omaggio collettivo alla vocazione educativa, ricordando a tutti quanto sia complesso e prezioso il lavoro in classe.

La Giornata Mondiale degli Insegnanti non è una ricorrenza formale. È un modo per ringraziare chi, giorno dopo giorno, costruisce il futuro: perché ogni lezione è un seme piantato, che forse germoglierà anni dopo, magari quando lo studente sarà ormai adulto. È anche un invito a riflettere sulla necessità di valorizzare la professione docente: investendo in formazione, riconoscendo dignità economica e sociale, sostenendo il benessere degli insegnanti stessi. Una società che non valorizza chi educa è una società che si condanna a perdere la propria ricchezza più grande: le nuove generazioni.
Molti insegnanti descrivono la scuola come un luogo di incontri trasformativi. Alcuni alunni scoprono talenti che non immaginavano, altri trovano conforto nelle parole di un professore attento, altri ancora imparano che l'errore non è una sconfitta, ma una tappa del cammino. Ed è proprio questo che emerge con forza da libri come Memorie di una prof : la capacità degli insegnanti di essere testimoni di cambiamento, pur nelle difficoltà. L'autrice non idealizza la professione, ma ne racconta i contrasti, restituendo autenticità e verità.
Nessuna intelligenza artificiale, nessuna piattaforma digitale, nessuna tecnologia potrà mai sostituire la relazione umana che si crea tra docente e studente. La trasmissione di conoscenza è fatta di sguardi, gesti, incoraggiamenti, rimproveri costruttivi. È un rapporto che plasma caratteristiche, non solo competenze. E libri come Memorie di una prof ci ricordano, con autenticità e passione, che è necessario l'impegno quotidiano di chi ha scelto di dedicare la vita a un mestiere difficile, ma straordinario.